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MIAMI.. O NO?

Ho deciso di battezzare la mia prima volta in America con la visita alla città di Miami, con i suoi grattacieli, le palme e il caldo perenne. Abbiamo lasciato il freddo dell’inverno a Venezia, preso sandali e magliette estive e siamo partiti alla scoperta del nuovo mondo, visitando purtroppo solo Miami.
Vi racconto della mia prima volta negli USA, l’impatto e le impressioni di questa città.
Perché la scelta è ricaduta su Miami ?
Volevamo fare un viaggio al caldo, al mare, durante le vacanze natalizie del dicembre del 2015. La destinazione finale erano i Caraibi con l’isoletta di Aruba, di cui ve ne parlerò in seguito, ma siccome avevamo a disposizione ancora un po’ di giorni abbiamo deciso di visitare un altro luogo prima del soggiorno al mare. Una città sarebbe stata la scelta giusta, ma quale? La scelta è stata più semplice del previsto.. sarà per il nome accattivante, per l’idea che tutti i telefilm ti danno della città, ma Miami mi attirava parecchio e così non ci abbiamo pensato due volte, abbiamo prenotato e via.. siamo partititi !!
Venezia-Roma-Miami, 11 ore di volo per attraversale l’oceano e sbarcare nel nuovo mondo. Arriviamo nel tardo pomeriggio e siccome siamo in inverno fuori è già buio, prendiamo un taxi, carichiamo le mille valigie ancora mezze vuote e pronte ad accogliere tutti i souvenir, e andiamo dritti in hotel situato a Miami Beach.
Dopo una rigenerante doccia d’obbligo siamo scesi ed eccola, la prima sorpresa! Una lunghissima passeggiata, di miglia e miglia, lungo una delle spiagge più famose al mondo! Abbiamo camminato lungo un pezzo di questa passeggiata coccolati da una leggera brezza e dalla fantastica atmosfera della luna piena che dall’alto illuminava il percorso.. fantastico! La prima sera siamo arrivati fino Lincoln Road Mall, via molto famosa, realizzata dopo aver bonificato la zona allora paludosa col fine di portare il commercio a Miami Beach, progetto riuscito in quanto oggi la via è piena di negozi e ristoranti. Stanchi e affamati ci siamo fermati a mangiare un piatto di carne proprio qui, buona ma molto cara!!
Siccome il jet-lag si è fatto sentire una buona dormita non ce l’ha tolta nessuno.
Il giorno seguente partiamo presto all’esplorazione di questo nuovo mondo, prendiamo i biglietti per quei bus turistici a due piani .. lo ammetto, non sono contenta della scelta fatta ma siccome avevamo a disposizione soltanto due giorni è stato comodo per due ragioni: per avere una visione d’insieme della città soprattutto perché i siti d’interesse sono distanti, e come mezzo tra Miami Beach e Miami, due città distinte divise dalla Biscayne Bay. Questo mezzo ci permetterà di visitare anche quei distretti un po’ fuori la città di Miami che inizialmente, studiando le guide a casa, avevo classificato come “troppo distanti”; Sto parlando di Coconut Grove e Little Havana.
Coconut Grove è uno dei sobborghi più attraenti di Miami, qui si possono trovare lussuosi condomini che si affacciano su Biscayne Bay e alcune delle residenze più sontuose della Florida. E’stato molto piacevole passeggiare tra le vie alberate e curiosare tra le vetrine di boutique di lusso. Purtroppo l’enorme parco che si affaccia sulla baia era chiuso.
Little Havana
, come dice il nome, è il quartiere dove si sono stanziati gli immigrati cubani dal 1959, ora accoglie anche molti latinoamericano degli altri paesi. Tra sigari, murales e musica caraibica ci siamo immersi in questa cultura che ci ha fatto sognare e per un po’ dimenticare di essere negli Stati Uniti.. un buon inizio per programmare un viaggio a Cuba?? Chissà !!
Tornati a Miami abbiamo passato il pomeriggio a Bayfront Park perdendoci tra le bancarelle, i negozi, i ristornati e l’incessante vita frenetica che popola questo parco! Musica caraibica in ogni dove e persone latinoamericane che ballano .. si sente molto la presenza di queste minoranze etniche che hanno invaso l’aria della città con la loro cultura.
Questo parco si trova nella downtown di Miami, il distretto finanziario, dove sorgono tutti i grattacieli adibiti ad uffici, se volete immergervi in questo mondo potete prendere, gratuitamente, la metromover, una metro sopraelevata che in una decina di minuti completa il giro all’interno del distretto.
Prima di tornare in hotel ci siamo fermati a cena in Espanola way, piccola via che ospita ristornati di tutti i tipi.

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Skyline di Miami

L’ultimo giorno l’abbiamo trascorso interamente a Miami Beach, abbiamo passeggiato attraverso Lummus Park fino a South Pointe, arrivando fino alla Miami Beach Marina, dove si possono vedere alcuni dei più incredibili yacht e megayacht. La passeggiata è stata molto lunga ma molto bella, ne vale veramente la pena!
Abbiamo deciso di visitare anche un sito non moto noto, ovvero l’Holocaust Memorial, un monumento che commemora le vittime i sopravvissuti all’Olocausto. Miami ha infatti la seconda più vasta comunità ebraica d’America dopo New York. Nel 1912 l’enclave ebraica era sufficientemente estesa da fondare la prima sinagoga della città.
L’ultima serata l’abbiamo passata tra le luci al neon di Ocean Road, altra famosissima via di Miami Beach, che ospita hotel in stile art Decò, che danno il nome al quartiere –Art Déco Historic Districts-, molti ristornati e bar di tendenza e negozietti. E’ praticamente il fulcro della vita di Miami, a tutte le ore del giorno e della notte.

La luna, anche se non era piena, sfoggiava nel cielo e ci ha illuminato, per l’ultima volta, quella passeggiata che, silenziosa, ci ha accompagnati in hotel.
Soddisfatti salutiamo Miami, ma il nostro viaggio non è finito qui….

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La passeggiata quotidiana
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L’Holocuster Memorial
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South Pointe Park
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Art Déco Historic Districts

Quello che consiglio è stare a Miami un tre notti, è una città molto vivibile e piacevole da girare ma infondo non c’è molto da visitare, e se possibile, sfruttare più tempo per girare la Florida… che da quanto ho letto e sentito, è uno stato molto bello.

Miami… SI!
E’ una città che merita visitare, a me è piaciuta, abbiamo camminato molto (nonostante il poco tempo e la scelta del bus turistico, che ci ha aiutati però ad affrontare molte distanze) e avuto un assaggio di quello che conservano gli Stati Uniti, stato che pian pianino voglio scoprire per realizzare il mio “Sogno Americano”.

 

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